Ultimo aggiornamento 31/10/2018 12:26
Ott 31, 2016 Redazione EDU-Action - Attività quotidiana - fase avanzata, EDU-Action - Attività quotidiana - fase iniziale, EDU-Action - News, Questioni pratiche - Attività quotidiana - Fase iniziale, Questioni pratiche – Attività quotidiana – Fase avanzata 0
I consigli per la dieta più indicata nella malattia di Parkinson in un’intervista a Kathrynne Holden, dietologa che ha lavorato per la statunitense National Parkinson Foundation.
Come scegliere la dieta migliore per chi soffre di Parkinson?
Innanzitutto è bene scegliere un regime alimentare basato quanto più possibile su cibi biologici: sappiamo bene infatti della relazione che esiste tra esposizione pesticidi e malattia di Parkinson. Inoltre qualunque sia lo stile alimentare (vegetariano o meno) bisognerebbe scegliere cibi e prodotti che abbiano ricevuto meno processi di lavorazione e trasformazione e quindi evitare farine e zuccheri raffinati, carne o zuppe in scatola e cibi surgelati pronti alla cottura.
Da chi apprendere la lezione di un’alimentazione sana?
Sicuramente dalle popolazioni più longeve, che ci dimostrano ogni giorno cosa significa vivere in salute e a lungo. Nel caso delle popolazioni dell’isola di Okinawa in Giappone, l’alimentazione risulta basata principalmente su tofu, patate dolci, riso nero, the verde e pesce. Per quanto riguarda le popolazioni dell’area mediterranea invece, sia in Grecia (Ikaria) che in Sardegna, gli alimenti di base sono latte di capra, miele, lenticchie, fave e altri legumi, olio di oliva, pomodori, frutta, pesce e vino rosso.
Le popolazioni esotiche come in Costa Rica, per via della maggiore disponibilità, tendono a mangiare molta frutta come papaya e banane ma anche riso, mais e ortaggi verdi e modeste quantità di carne.
Come si può scegliere la dieta migliore?
Il consiglio è semplice: scegliere una dieta con alimenti che piacciano e provarla per qualche mese. Durante questo periodo si può tenere un diario in cui segnare di volta in volta cosa si è mangiato e se vi sia stato un effetto benefico sui sintomi della malattia. Esistono diversi servizi web che aiutano a gestire una dieta personalizzata. Tra questi ricordo il portale OPEN, sviluppato dal Josef Stefan Institute di Lubiana, che prevede la scrittura di un piano alimentare personalizzato e la possibilità di tenere un diario. Il portale nei prossimi mesi svilupperà una sezione interamente dedicata ai malati di Parkinson, che è stata implementata nel contesto del progetto europeo PD_manager.
Se si ha uno smartphone invece si può optare per l’utilizzo di applicazioni (ne esistono moltissime, tra queste segnaliamo Nutrino) che aiutano a monitorare una dieta personalizzata, suggerendo ricette basate sugli alimenti preferiti, visualizzando le caratteristiche nutrizionali e tenendo un diario dei cibi assunti.
E’ molto importante infine considerare le proprie caratteristiche personali e la presenza di alcuni sintomi non motori della malattia come la costipazione e la gastroparesi che devono far propendere per la scelta di alimenti poveri di grassi e ricchi di prebiotici, continuando ad auto-monitorarsi per verificare gli effetti di questi nuovi stili alimentari.
Fonte
Naturally good food: the diets proven to boost the body against Parkinson’s.Parkinson’s Life
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